Asse gut-brainz: l’impatto del microbiota nella sindrome depressiva
Relatore: Amedeo Amedei
Correlatore: Carla Ghelardini
Candidato Lorenzo Ignoti
La diversità intestinale del microbiota è stata fortemente associata a
comportamenti legati all’umore, incluso il disturbo depressivo maggiore (MDD).
Questa associazione deriva dal sistema di comunicazione bidirezionale recentemente esplorato,
con maggiore attenzione, tra l’intestino ed il cervello, mediato da vie
neuronali neuroimmuni, neuroendocrine e sensoriali.
Mentre il legame tra microbiota intestinale e depressione è ben supportato dalla
ricerca, una questione importante che deve essere affrontata è la causalità
nella connessione tra i due, indispensabile per la comprensione del ruolo che
il microbiota intestinale gioca nella depressione. Viene affrontata questa domanda esaminando
una “cronologia” teorica, rivedendo le prove a sostegno di due
possibili sequenze di eventi. In primo luogo, discutiamo che alterazioni nelle
popolazioni del microbiota intestinale di specie specifiche potrebbero
contribuire alla depressione, e in secondo luogo, che gli stati depressivi
potrebbero indurre modificazioni di specifiche specie batteriche del microbiota
intestinale e alla fine contribuire ad una forma depressione più grave. La
validità di entrambe le sequenze è supportata da prove pre-cliniche. Ad
esempio, la ricerca sui roditori ha mostrato un inizio di comportamento
depressivo a seguito di trapianti fecali da pazienti con MDD. D’altra parte,
l’induzione mentale dello stress e il comportamento depressivo nei roditori
hanno ridotto la ricchezza e la diversità del microbiota intestinale. La
sintesi di queste dinamiche solleva importanti direzioni di ricerca per
comprendere ulteriormente il ruolo che il microbiota intestinale potrebbe avere
nei comportamenti relativi all’umore. Infine a sostegno di tali ipotesi sono
stati discussi due studi che confermano l’utilità del microbiota nel
trattamento della depressione. Il primo oltre a sostenere l’ipotesi che il
microbiota possa influenzare l’umore, dimostra l’utilità del trattamento con
prebiotici e probiotici nel modulare i microrganismi intestinali che a loro
volta avranno un effetto sulla MDD. Il secondo studio fornisce prove sul peso
che le variabili interindividuali, nello specifico il sesso, hanno nel
microbiota di soggetti depressi.
2 Comments on “Asse gut-brainz: l’impatto del microbiota nella sindrome depressiva”
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The Staff