22° Congresso Mondiale sui progressi in Oncologia & 20° Simposio Internazionale di Medicina Molecolare
5-7 ottobre 2017, Atene
Il ruolo della risposta immunitaria adattativa nei tumori del tratto gastrointestinale
I tumori del tratto gastrointestinale sono una delle più comuni cause di morte. In dettaglio, il cancro allo stomaco (GC) è la terza causa di morte per cancro in entrambi i sessi in tutto il mondo. Invece il cancro del colon retto (CRC) è il terzo tumore più frequente negli uomini ed il secondo nelle donne, responsabile dell’ 8.5% di tutte le morti per cancro. Infine, il cancro del pancreas (PC) è la quinta causa principale di morte per cancro nei paesi più sviluppati, con più di 330.000 morti all’anno in tutto il mondo e con una bassa pecentuale (5%) di sopravvivenza a 5 anni. Per tutti i tipi di cancro del tratto gastrointestinale, la resezione chirurgica del tumore rimane il principale trattamento curativo, ma complessivamente il tasso di sopravvivernza a 5 anni rimane ridotto, in un range del 20-25%. L’utilizzo di strategie combinate, come chemioradioterapia per- o post-operatoria, aumentano il tasso di sopravvivenza a 5 anni ma si attestano solo al 30-35%. Perciò, nuove strategie terapeutiche personalizzate, come l’immunoterapia sono necessarie.
L’immunoterapia rappresenta un approccio interessante per il trattamento del cancro per la sua bassa tossicità per i tessuti sani e la possibilità di prevenire la ricomparsa tramite l’induzione di una memoria a lungo termine; in ogni caso, dati sperimentali crescenti, testimoniano il fatto che il sistema immunitario gioca ruoli contrastanti sia nell’eliminazione del tumore sia nella progressione tumorale, in un fenomeno chiamato “immuno-editing”. Infatti, le cellule tumorali, sotto la forte pressione selettiva del sistema immunitario, sviluppano strategie differenti per generare un microambiente immunosoppressivo, reclutando cellule immunosoppressive, come le cellule T regolatrici (Treg) e cellule soppressive mieloidi derivate (MDSC). Inoltre, la risposta immune dell’ospite ed i correlati mediatori infiammatori ed immunitari, come le citochine, partecipano alla carcinogenesi umana. In questo contesto, il ruolo delle cellule T CD4+ è scarsamente chiarito. Le cellule T CD4+ si differenziato in cellule T helper 1 (Th1), Th2, Th17, Th22, Th9 o Treg, che svolgono ruoli differenti nella progressione e/o regressione del tumore, avendo un differente ruolo contro il cancro. Lo scopo del nostro studio è stato quello di caratterizzare le funzioni effettrici delle cellule T isolate dal tessuto neoplastico di pazienti con tumori gastro intestinali (PC, GC e CRC), così come di valutare specificatamente il ruolo delle sottopopolazioni delle cellule T intra tumorali, che possono promuovere e/o inibire la risposta immunitaria cancro-specifica. Abbiamo isolato le cellule T dal tessuto tumorale usando due differenti metodi: i) la cultura tissutale nei media condizionati da interleuchina-2 (IL-2), ii) dissociazione tissutale usando GentleMacs Octo Dissociator (Miltenyi Biotec). Le cellule T ottenute sono espanse e clonate in modo tale da valutare il loro fenotipo, attraverso un’analisi citofluorimetrica; inoltre, abbiamo analizzato le caratteristiche funzionali dei cloni delle cellule T, attraverso l’analisi del profilo citochinico (test di ELISA), saggi cellulari dell’attività degli helper, citotossicità mediata da perforine e test sull’attività proapoptotica Fas-Fas ligando (L) mediata e test sulla soppressione.
Abbiamo anche studiato la risposta delle cellule intra tumorali T rispetto a diversi antigeni tumori associati (TAAs). In particolare, abbiamo studiato i cloni delle cellule T per: i) ENO1, un antigene scoperto recentemente ed associato al PC, ii) peptidi antigene-associati al cancro gastrico (GCAA), iii) PDIA3 (membro della famiglia A delle proteine disulfide isomerasi) antigeni associati al cancro al colon retto. Infine, abbiamo studiato l’interazione tra il microbiota intestinale con la risposta immunitaria in pazienti con CRC.
I nostri dati dimostrano che alcuni TAA sono capaci di innescare una risposta protettiva da parte delle cellule T dell’ospite, mentre altri sono associati con la generazione di una risposta immune che favorisce lo sviluppo tumorale. Infine, i rappresentanti del genere Fusobacterium sp. sembrano manifestare un’associazione con i pazienti affetti da CRC, che mostrano un aumentato numero di cellule T intratumorali con un profilo anergico o regolatorio.
In conclusione, lo studio sulla risposta immunitaria specifica delle cellule T (specialmente la risposta intratumorale) è cruciale per sviluppare strategie immunoterapeutiche efficaci.